ViRacconta ottobre 2015

E così, ci separiamo.

Dopo mesi passati ad imparare a conoscere ognuna delle sculture nei suoi particolari ecco che un mattino queste non sono più al posto dove tutti mi ero abituata a vederle.

È arrivata la fine dell’esposizione e io torno ad essere il paese di sempre, di prima, di quando le sculture non ci sono.

Il fermento che si era visto a maggio è di nuovo qui ma ha un sapore diverso, non quello della scoperta e della sorpresa ma lascia piuttosto un leggero senso di nostalgia, a tratti quasi di rammarico.

Le mie piazze, le mie vie tornano ad essere spoglie, o almeno lo saranno finché qualcuno non mi ornerà di nuovo per le festività, ma non posso dire che sia la stessa cosa.

Quando 47 anni fa per la prima volta cominciai ad accogliere sculture, scultori ed artisti tra le mie braccia non sapevo a cosa sarei andata incontro. Non avevo la minima idea che in me sarebbero cresciuti questo bisogno e questa voglia d’arte. Ed ora che un’altra esposizione giunge al termine non posso fare a meno di pensare alla prossima, di chiedermi come sarà.

Ascoltando i sussurri che volano tra le mie braccia, i discorsi delle persone che passeggiano sui miei ciottoli ho capito che sarà qualcosa di speciale, ma non vi voglio rovinare la sorpresa; ma sappiate che se ciò che aleggia nei pensieri e nelle confidenze degli organizzatori si dovesse avverare, sarà meraviglioso.

E mentre aspetto di scorprire in concreto cosa mi riserva il futuro, mi perdo nei ricordi delle scorse edizioni mentre il lago mi accarezza le rive e i miei capelli nel bosco cambiano colore.

Grazie a tutti per essere passati a visitarmi, magari fatevi vedere ancora, mi farebbe piacere.

Vira


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