Premio nazionale di scultura all'aperto
PhotographyPrima edizione storica
7 agosto - 6 settembre
Circolo di cultura del Gambarogno
Pro Gambarogno

Per la prima volta scultura...
Con il Premio Nazionale di scultura all'aperto, Gambarogno-Lago Maggiore 1968, il Circolo di Cultura del Gambarogno, è lieto di presentarvi il quinto atto di un ciclo di manifestazioni culturale, che ebbero inizio nel lontano 1960.
Fatto artistico, questo, che suscitando particolare interesse per il suo alto livello, valorizza e consolida sempre più la primitiva e fragile consistenza dei Premi biennali, conferendo ad essi una funzione e una tradizione ormai riconosciute.
È con gioia quindi, nella ricorrenza del 20 mo. di fondazione del Circolo di Cultura, che assistiamo all'apertira di questa mostra di arti plastiche, che per essere la prima di così vasta portata organizzata nel Canton Ticino, saprà, ne siamo certi, conquistare titoli validi per essere favorevolmente accolta.
Il carattere che questa mostra ha assunto fin dal suo inizio, lascia charamente intendere quale sia stato lo scopo principale degli organizzatore: la libertà assoluta nelle manifestazioni di ogni singolo artista o gruppi d'artisti, così da offrire a tutti il mezzo o pretesto per studiare e giudicare le mete e i risultati raggiunti, attraverso tutte le attuali tendenze, forme e materiali, il che dimostra che scultura svizzera poggia su basi ben solide, pur tenendo il passo con le più recenti esperienze, sicura di salvaguardare gli interessi dell'Arte e degli artisti.

Evidentemente ad altri spetta il compito, di decidere se questa rassegna rifletta effettivamente, sia pure con un limitato numero di esempi, la situazione artistica quale si manifesta nel mondo odierno. Sarebbe troppo pretendere, l'aver organizzato il vero volto, il vero termine della scultura nazionale. Essenziale è che non manchino i dati, gli elementi per una chiara e oggettiva discussione.
A noi che abbiamo seguito da vicino, passo per passo, l'idearsi e il concretizzarsi di questa mostra, spetta il compito di ringraziare tutti coloro che per essa hanno lavorato, superando con spirito di responsabilità e di sacrificio la strada, via via sempre più costellata di spine, della complessa organizzazione, e che hanno saputo, nonostante tutto, portare felicemente a termine e in modo degno, questa prima Mostra Nazionale di scultura all'aperto nel nostro Cantone.
Pitt. Edgardo Ratti
pres. Comitato organizzatore
Accenno dalla giuria
L'importanza di questo Premio nazionale di scultura all'aperto "Gambarogno-Lago Maggiore" credo che la si possa chiaramente estrarre da quattro elementi base che hanno determinato e informato tutto il complesso della manifestazione.
Innanzitutto il valore dei pezzi esposti e sottoposti alla Giuria per l'assegnazione dei premi. Questo valore è dato dal risultato dell'abbinamento di due diversi fattori: la severa selezione operata dalla Giuria e il pasticolare "stato di grazia" che la scultura svizzera sta attraversando. Lo scarto operato con audacia dalla Giuria è stato senza alcun dubbio imposto dall'alta qualità delle opere concorrenti e dall'intesa raggiunta dai giurati sul piano estetico (e solo estetico), ossia tenendo in considerazione esclusivamente i valori artistici senza cedimento alcuno.
Questo premio sarà per molti, e non solo ticinesi, una vera rivelazione, darà ai visitatori dell'esposizione la misura di una scultura svizzera che ha saputo rompere gli argini dello opportunismo anticulturale, municipale e pompieristico delle istituzioni ufficiali o ufficiose per assumere le responsabilità di un linguaggio ribelle, vivo e concreto e quindi valido anche fuori dai patrii confini.
La scultura svizzera
Una scultura svizzera quindi che non si potrà più classificare sotto una bandiera politica o geografica ma che richiamerà a sè quei valori assoluti dell'arte che sono patrimonio di tutti, quei valori cioè che non possono riconoscere altra frontiera se non qulla della qualità estetica e del messaggio sensibile.
Secondo elemento che sicuramente ha contribuito all'ottimo livello raggiunto dalla rassegna gambarognese, elemento se si vuole un poco fortuito, è il "momento-tempo" in cui l'esposizione si svolge. Gli organizzatori di questo Premio hanno, con altre parole, azzeccato il momento giusto, esatto. In una fase tutta particolare della scultura moderna a Vira Gambarogno si avrà quest'estate il materiale (qualitativo e quantitativo) necessario per tentare un bilancio oggettivo: pop-op art, nuova realtà, astrattismo, neo figurazione, figurativo, costruttivismo geometrico, realismo aggressivo, realismo lirico e forma pura. A mio personale giudizio manca forse qualche elemento rappresentativo del cinetico-gestuale-dinamico.


Lungimiranza del Circolo di Cultura
Ma, se per un attimo mi si concede di allontanarmi dalle sculture e dalle indicazioni critiche che le stesse suggeriscono, non devo tralasciare l'ultimo elemento che a mio giudizio aggiunge valore a questa iniziativa. Intendo dire dell'intelligente fusione che in questa terra già abbiamo avuto occasione di constatare, tra arte-cultura e propaganda-turismo. Si deve dare atto al Circolo di Cultura, alla Pro Gambarogno e a tutti gli Enti pubblici e privati della regione di un coraggio, di una volontà e di una sensibilità non comuni.

In questo Gambarogno, da quindici anni a questa parte, si è capito che non era la quantità della propaganda turistica a rendere invitante la zona ma la qualità delle iniziative.
Dal Festival organistico testè conclusosi si passa a questo Premio di scultura all'aperto.
Quale esempio per le menti illuminate dai fuochi d'artificio e dalle fontane luminose!
Prof. Manfredo Patocchi
Membro della Giuria

Ringraziamenti
Comitato organizzatore
Pitt. Edgardo Ratti, pres.
Federico Alluisetti
Giancarlo Dellea
Willy Nussbaum
Tarsilla Tognetti
Aida Trochen
Angela Roncelli
Elmo Patocchi
Eros Ratti
Teodoro Fois
Giuria
Althaus P.F., conservatore del Museo di Basilea
Virgiglio Gilardoni, critico
Patocchi Manfredo, scultore
Schneebly Dolf, architetto
Weiss Max, scultore
Si ringraziano per la collaborazione alla stesura del libretto-catalogo:
Fotografie:
Hans Aeschbacher
I. Bessi, Carrara
Arno Carpi, Giubiasco/Bellinzona
Paul Ducrey, Ginevra
Alberto Flammer, Locarno
Hans Eggermann, Littau
Ares Pedrioli, Mendrisio
Hans Rausser, Berna
F. Schäppi, Zurigo
Hans Riess, Basilea
Momino Schiess, San Gallo
Roland Schneider, Soletta
Oscar Wiggli
Photo Wittwer, Binningen/Basilea
Impaginazione:
Max Huber, Sagno
Clichés:
Clichés Color, Lugano
Stampa:
Tipografia Bettini, Ascona