La seconda edizione, la conferma

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1968-1976.
Otto anni separano le due manifestazioni artistiche, che hanno caratterizzato e caratterizzano il livello di allora e di oggi della scultura svizzera. Orro anni di intenso lavoro per nuove ricerche, nuovi risultati, nuove idee, nuove proposte, e nuovi interessi, per cui l'esposiuione della prossima estate a Vira sarà senza dubbio assai dissimile, sul piano dei valori espressivi delle opere, di quella del 1968.
Il fatto stesso che è stata aperta a tutte le tendenze ha favorito l'intensificarsi della ricerca di nuove soluzioni, conferendo alla mostra pretesti eterogenei per una disamina dell'arte di oggi. 

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I materiali, gli elementi per una critica costruttiva, per una chiara e oggettiva discussione, quest'estate a Vira non mancheranno. Il pucclico che visiterà l'importante rassegna, avrà modo di constatare se abbiamo, sotto questo profilo, raggiunto il risultato prefisso, e cioè di riproporre nuovi temi per la ricostruzione della nuova politica di cui sopra, nella speranza di vedere accolto il nostro appello per intensificar i rapporti tra gli enti interessati e quelli pubblici, primi fra tutti i Comuni e i Cantoni che devono essere i sostenitori del rilancio culturale se si vuole evitare il disperdersi delle forze intellettuali.

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Le strutture culturali, segnatamente quelle nelle zone preiferiche hanno un senso e uno scopo solo se sono rese vitali dall'appoggio incondizionato dei Comuni e dei Cantoni. I loro sforzi potranno avere allora risultati concreti e una ragione d'essere. Questo secondo appuntamento con la scultura, non è stato pertanto scelto a caso e senza una precisa ragione, nonostante la sua realizzazione non sia stata neppure questa volta facile. Gli ostacoli, le incomprensioni, sono ancora molti, in quanto mi sembra di dover constatare che la considerazione nei confronti dei messaggi d'arte proposti dagli artisti tenga un posto ancora troppo limitato negli interessi indivituali. In questi tempi di quasi totale indifferenza verso le manifestazioni di ordine artistico-culturali, di disagio e tormento interiore ed esteriore dell'uomo, aspetti che hanno la loro origine già a partire dai banchi di scuola, riteniamo utile e indispensabile richiamare l'attenzione del pubblico a non considerare questi messaggi come elitari, e ad accettare pertanto questo invito a collaborare con gli artisti per migliorare le nostre strutture esistenziali.

Allo scopo sarà determinante l'aiuto degli organi d'informazione: stampa, radio e televisione. Molto è stato fatto nella nostra piccola regione, molto rimane ancora da fare per sciogliere i dubbi, le incomprensioni e i pregiudizi.
I criteri adottati dalla Giuria per la scelta delle opere sono stati di varia natura e tutti ritenuti valiti. Da quelli di coinvolgere il maggior numero di scultori, che dimostra la nostra apertura nei confronti degli artisti con le sue inevitabili ripercussioni, a quello di tener conto di tutte le tendenze nelle espressioni artistiche di oggi. Così pure da quello di accettare la quasi totalità dei Ticinesi per una dimostrazione prima di conferma e di fiducia poi, nei loro riguardi, e per dar loro la possibilità di partecipare a una Nazionale nel Ticino, il che non risulterebbe così facile se fosse altrove.

Edgardo Ratti
Estratto dal catalogo 1976


Vira Gambarogno - Un panorama dell'arte plastica in Svizzera

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Ad ogni esposizione nazionale vien fatto di chiedersi quali rapporti intercorrano tra gli artisti e la loro patria. 
Questa di Vira ha un carattere specificamente svizzero?
Voler attribuirle un comun denominatore elvetico sarebbe cosa assai discutibile, poiché anche se gli artisti presenti posseggono un passaporto rosso o un regolare premessi di dimora, ciò non determina ovviamente il loro atteggiamento intelletuale o artistico.

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Mentre per i creatori bidimensionali non esistono particolari difficoltà ad esporre in regioni distanti od oltre frontiera, gli scultori si trovano dinanzi a grossi ostacoli di ordine pratico e finanziario; di conseguenza, essi sono conosciuti in un'area limitata, assai meno quindi dei colleghi pittori o disegnatori. La stessa tecnica moderna dei trasporti ha contribuito solo in parte a che gli scultori siano noti al di fuori delle loro regioni. Il ristretto raggio di azione e di ricezione dell'arte plastica, e la sua conseguente relativa internazionalizzazione non stanno necessiariamente a significare che codesti artisti siano tipicamente svizzeri. La scultura è, in larga misura, un'arte su commissione e l'esecuzione di opere a carattere ufficiale viene di preferenza affidata ad indigeni, il che accresce di qualche po' la loro regionalizzazione. Oggi, il ricorrere a specifici temi svizzeri (si pensi alle vacche di Samuel Buri, al rilievo Stockorn di Rolf Iseli, al Tell-flipper di Bernhard Luginbühl o a taluni lavori di Franz Eggenschwiler) è pressocché irrilevante.

Fra tutte le opere esposte, nessuna ha una tematica propriamente svizzera. Prettamente svizzeri sono, caso mai, l'aspetto del "ritardo stilistico alpino" e l'assenza di forme e creazioni innovatrici che si riflettno nel campo internazionale. Tuttavia, anche qui vanno formulate alcune riserve. Certo, quest'esposizione ci offre un'idea dell'attuale situazione plastica di Svizzera, ma non ce ne può fornire una visione d'insieme completa.
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Così ad esempio, molti artisti dell'avanguardia (Lucarna, Argovia) mostrano scarso interesse ad esporre i propri lavori accanto a quelli dei rappresentanti delle correnti tradizionali. Eppure, detta avanguardia dovrebbe venir inquadrata nella prospettiva, perché si possa accertare se veramente perduri il "ritardo stilistico alpino".

Tra la prima esposizione nazionale di scultura del 1968 a Vira e l'attuale, andò fondamentalmente modificandosi la definizione del concetto di arte plastica, essendosi nel frattempo preso atto della formulazione di Joseph Beuys, nella quasi si considera come plastica anche il rilievo appena percettibile di una matita o il sottile strato di colori di un acquerello. E Beuys va ben oltre quando parla di identità tra arte plastica e pensiero, sicché, dal suo punto di vista, la plastica diventa il concetto abbracciante qualsiasi espressione vitale o naturale. Anche se tali tesi radicali non appartengono ancora alla coscienza di un vasto pubblico, tuttavia gli sforzi per dare una nuova definizione dell'arte plastica hanno già dato qualche risultato. Il visitatore attento della mostra di Vira constaterà che, nel corso degli ultimi otto anni complessivamente considerati, si sono avuti meno cambiamenti di quanto avesse supposto. Infatti, l'arte plastica si sviluppa, per sua natura, assai più lentamente della pittura e della grafica, siccome lo scultore ha sovente da occuparsi per mesi di una sola opera.

Peter Killer
Estratto dal catalogo del 1976

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Artisti presenti:
Jürg Altherr, Emile Angeloz, Paolo Bellini, Ueli Berger, Heinz Brand, Friedrich Reinhard Brüderlin, Carl Bucher, Ernst Buchwalder, Serge Candolfi, Josef Carisch, Pier Giorgio Ceresa, Milo Cleis, Carlo Cotti, Herbert Distel, Franz Eggenschwiler, Anton Egloff, Aldo Ferrario, Carlo Flückiger, Annemie Fontana, Gunter Frentzel, Daniel Galley, Giovanni Genucchi, Aldo Gherbezza, André Gigon, John Grüninger, Peter Hächler, Wolfgang Häckel, Walter Haldemann, Adelheid Hanselmann-Erne, Urs Hanselmann, Armin Heusser, Heidi Honegger, Roland Hotz, Huber H.R., Theodor Huser, Schang Hutter, Karl Imfeld, Beatrice Jaberg, Robert Jenny, Walter Kaufmann, Beat Kohlbrenner, Peter Kunz, Marcel Leuba, Robert Lienhard, Armando Losa, Bernhard Luginbühl, Luca Marcionelli, Jouri Messen-Jaschin, Kurt Laurenz Metzler, Erich Michel, Moser Wilfied, Emil Müller, B. Willy Nussbaum, Josef M. Odermatt, Flavio Paolucci, Marco Pellegrini, Yvan Pestalozzi, Kaspar Pfenninger, Vaclav Pozarek, Markus Raetz, Edgardo Ratti, Giorgio Regolini, Gianfranco Rossi, Remo Rossi, Albert Rouiller, Lorenzo Salvadori, Dieter Seibt, Pierino Selmoni, Albert Siegenthaler, Kurt Sigrist, Roman Signer, Bernhard Tagwerker, Josef Staub, Paul Suter, Otto Teucher, Manuel Torres, Piero Travaglini, Jürg Tschannen, Hannah Villiger, Willy Weber, Max Weiss, Federico Werthmann, Gillian, Louise White, Paul Wiedmer, Willy Wimpfheimer, Arnold Zürcher

Tutti i nomi della G'82


Comitato organizzatore:
Edgardo Ratti, presidente
Gustavo Albisetti
Walter Ammann
Luigi Derighetti
Roberto Gasparoli
Diego Invernizzi, vicepresidente
Silvio Paganetti
Normann Pelloni
Silvano Pelloni
Ezio Salami, segretario

Giuria:
Edgardo Ratti, dir.artistico, pittore/scultore
Luc Boissonnas, dir. Pro Helvetia
Peter Killer, critico
Wilfrid Moser, scultore
Manuel Pauli, architetto
Argante Righetti, Consigliere di Stato
Gianfranco Rossi, architetto
Pierino Selmoni, scultore
Peter Travaglini, scultore/pittore
Flavio Zanetti, giornalista


Hanno collaborato alla manifestazione:
Pro Helvetia, Ente Ticinese per il Turismo, Ente Turistico del Gambarogno, Dipartimento della Pubblica Educazione, Società pittori scultori e architetti svizzeri, Società Elettrica Sopracenerina, Aar e Ticino SA, Comune di Minusio, Ente Turistico Tenero e V. Verzasca, Farmacia del Gambarogno SA, Dr. Carlo Borrani, Banca Popolare Svizzera - Vira Go., Associazione Bancaria Ticinese, Navigazione Lago Maggiore, Piero Ferrari, Francesco Graber, Fausto Invernizzi, Angelo Galli, Fam. E Balzer, Arch. Kurt Schenk, Luigi Tagli, Associazione Pro Vira Go, Inelecra SA, Lina Sargenti, Ubaldo Belossi, Carrozzeria Rollini, Eredi Meschini, Dr. Med. A.M.Hild, L. Baum, E. e M. Künzi, Armando Biaggi, Combustibili Flli Sargenti, Gino Grünenfelder, Clerici Alessio, E. Sehrig Kebling, A.E. Baumann, Lucilla Scilacci, Walter Küng, Monica Jurgens, Luigi Landoni, Angela Pedrazzi, Marino Bertolini, Ernesto Merz, Eva Ratti, B. Grob, Franco Sargenti, Adriana Balestra, Ines Gogna, A. Gilà, Giuliano Sargenti, L. Martini, Fernanda Batteri, H. Füllemann, Marco Tommasina, Tullio Albizzati, Giancarlo Dellea Mo, Bruno Sargenti, Olga Cippà Ma., Paolo Antognini Prof, Lauro Domenighetti, Maria Lazzarotto, Comune di Gerra, H. Utz-Widmer, Massimo Pini, Eros Martignoni, Tarsilla Tognetti, Maurilio PAganini, Giorgio Küng, Albergo Viralago AG, E. Schurted Grunem, Luigi Malé, Touring Mot-hotel, Clorinda Meschini, Esercenti del Gambarogno, Edera Martignoni, Comune di Muralto, Alfredo Breetz, Chalers Vögele, Birreria S.A., Fatati S.A.