g'18
50 anni dalla prima
PhotographyAvevo undici anni quando mio padre, insieme ai suoi amici del Circolo della cultura del Gambarogno, diede il via a questa grande avventura.
Mi ricordo le sculture della prima esposizione, l'andirivieni di mio padre alla ricerca di artisti e fondi. E ora, a sessantuno anni, tocca a me, con onore, celebrare il mezzo secolo delle Mostre internazionali di scultura all'aperto del Gambarogno. Anche nel modo artistico i tempi cambiano, e cambiano anche i modi di esprimersi che ora stanno diventando più effimeri, più delicati, e non adatti alla nostra visione di spazi aperti.
Estratto del catalogo, Waldis Ratti presidente GambarognoArte

Quando l'arte scende per strada
L'arte si esprime attraverso molte forme e con queste cattura chi le si avvicina, ma non sempre risulta di facile accesso.
La scultura, per sua natura, si presta a uscire dagli spazi usuali delle mura di un museo e da sempre è particolarmente adeguata per occupare spazi esterni.
Cogliendo questa peculiarità anche quest'anno, per la tredicesima edizione, Vira Gambarogno offre le sue vie e i suoi spazi urbani alla scultura. Dagli esordi del '68 sono passati 50 anni eppure questo sodalizio tra il territorio del Gambarogno e la scultura rimane immutato e manitiene la stessa passione di sempre per l'apertura verso il mondo.
Il panorama culturale del nostro Cantone non può che impreziosirsi con queste realtà, parti integranti della nostra tradizione e al contempo capaci di parlare le diverse lingue di chi osserva attravero l'espressione artistica che ha un linguaggio universale.
È in questo spirito che il Dipartimento della cultura e degli studi universitari, ha deciso di sostenere attraverso il fondo Swissloss questo evento.
Un'adesione che vuole essere anche valorizzazione del territorio, oltre che sostegno alla cultura.
Le sculture poste su un percorso introducono un dialogo interessante che coinvolge il cittadino e l'ambiente che lo circonda.
Spazi residui che attedono una riqualifica possono così uscire dall'oblio ed essere riletti. La scultura, attirando lo sguardo artistico, rompe la monotonia del quotidiano permettendo di osservare lo spazio in modo più acuto. Questa forma d'arte ha però un'altra particolarità, quella di poter parlare anche attraverso il tatto e a volte il suono, come accade ad alcune sculture meccaniche.
Manuele Bertoli
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport 2018
Un risultato di grande valore per il Gambarogno
Si ripresenta quest'anno la magia delle opere di scultura esposte nel caratteristico nucleo di Vira Gambarogno. Passeggiare nelle viuzze, nelle piazzette, sul sagrato e lungo la riva e scoprire le sculture di alto valore artistico inserite nei luoghi più significativi, è sempre stato qualcosa di molto particola e affascinante.
Dopo l'edizione del 2015 dedicata interamente ad un artista ticinese contemporaneo, la Mostra quest'anno vuole giustamente ripercorrere la proprioa storia proponendo scultori che già in passato hanno arricchito la manifestazione. Una sorta di ritorno alle origini per rendere omaggio ad importanti nomi dell'arte che hanno contribuito al successo della manifestazione. La Mostra ha sempre saputo portare a Vira artisti di grande fama e le opere esposte hanno richiamato innumerevoli visitatori. Oltre al valore artistico e di arricchimento culturale, l'Esposizione ha di riflesso portato un valore aggiunto anche in ambito turistico dando grande risalto in particolare al nucleo di Vira ma anche a tutta la riviera.
Siamo veramente riconoscenti per l'impergno, la dedizione e il grande lavoro svolto dal Comitato d'organizzazione in tutti questi anni e per continuamente riuscire a proporre, anche in questa edizione, una Mostra d'alto livello. Le sfide per organizzare simili manifestazioni diventano sempre più difficili e impegnative.
A maggior ragione, bisogno avere una grande stima per chi ha lavorato e ringraziare sentitamente per il risultato raggiunto.
Liberiamo la mente e lasciamoci affascinare e trasportare dalle opere esposte e dagli artisti che le hanno create.
Tiziano Ponti
Sindaco del Comune di Gambarogno nel 2018
I fiori del Sessantotto
Avvicinando l'opera di artitsti che hanno stabilito un rapporto con il Gambarogno, con Vira e le sue contrade all'interno di un interscambio che continua ad alimentarne la memoria ed un po' anche il mito, è giusto rilevare il privilegio di trovarci dinnanzi ad un'altra G, un'altra mostra internazionale di scultura. È un privilegio condiviso da mezzo secolo, esattamente dal 1968. È l'anno in cui esplode la protesta giovanile, si incendiano di cortei e manifestazioni le capitali europee ed anche il mondo dell'arte viene messo sottosopra. "Un'occasione perduta" mi dirà cinquant'anni dopo Lea Vergine, critica l'arte tra le più note, che sulle barricate c'era. Qualcosa, nel nostro piccolo, succede anche in Ticino con l'occupazione della Magistrale a Locarno, proprio dirimpetto sull'altra sponda del lago, e in generale con una generazione che cerca nuovi spazi d'azione e di pensiero.
Cultura-scultura, binomio perfetto
A vira, nel Gambarogno, proprio in quell'anno fiammeggiatnte che si fa? Il Circolo di cultura non scende in piazza ma crea il "Premio internazionale di scultura all'aperto". Lo innesta nella sua attività iniziata 15 anni prima della prima mostra, un pomeriggio si settembre del 1953, quando cinque visionari dai 27 ai 39 anni si ritrovano al Caffè Sargenti. 5 amici al bar, canterebbe Gino Paoli. Però non stanno ad annoiarsi: lì su due piedi, ma l'idea già vagheggiava, danno vita ad un Circolo, che ben presto comincia a serpeggiare per tutta la riviera riuscendo a ben interpretare il concetto di cultura. Del fare cultura.
Dalmazio Ambrosioni
Giornalista e critico d'arte
Estratto dal catalogo 2018
Le mostre di scultura all'aperto di Vira Gambarogno
Photography1968-2018.
Due date importanti.
L'inizio ed il cinquantesimo delle Mostre stesse. Sono tanti, sono pochi? Questo ha poca importanza.
Ciò che conta è il fatto che sono state esperienze straordinarie come poche esperienze riescono a dare. E ci`che hanno dato rimarrà nella storia artistica e culturale non sono di Vira, ma della Regione, del Canton Ticin, della Confederazione e dei Paesi che hanno contribuito alla nascita ed alla crescita di questa manifestazione.
Quale unico superstite che hanno legato il nome a questo straordinario evento, mi sembra doversono, nei loro confronti, fare la storia di questo affascinante cammino.
Eravamo nel 1950 anno in cui questi coraggiosi personaggi di quali mi sembra giusto ricordare i nomi: Franco Gilardi, Manfredo Patocchi, Elzio Pelloni, Walter Sargenti ed il sottoscritto, assistendo alla furia devastatrice delle ruspe che demolivano e sventravano letteralmente i nuceli dei nostri villaggi rivieraschi in nome del progresso sul piano delle comunicazioni stradali, questi sopracitati personaggi hanno costituito il Circolo di Cultura del Gambargno nell'intento di poter salvare quello che rimaneva di questi villaggi.
Come?


Organizzando serate e manifestazoni cercando far capire quanto fosse importante mantenere quello che rimaneva opponendosi a qualsasi tipo d'intervento che potesse ulteriormente rovinare quel poco che era rimasto. Così sono nati i Premi di pittura, di Letteratura italiana, di Musica (che ha dato l'avvio al Festival di Musica Organistica di Magadino), di Fotografia con immagini di tutta l'Europa per arriavare al 1968 con il Premio di Scultura all'aperto che, con il successo di pubblico e di critica, ha convinto gli organizzatori che questa era la strada da seguire. Per cui, subordinatamente alle disponibilità finanziarie, sono seguite le edizioni del 1976, 1982, 1990 ed in seguito grazie agli aiuti regolari, le Mostre di Scultura hanno avuto scadenze costanti ogni tre anni: 1993, 1996, 1999, 2002, 2005, 2008, poi 2012, 2015 e quella di quest'anno, la 2018.
Fu una scelta quella del 1968 in poi indovinatissima perché non solo le Mostre hanno avuto successo culturale e artistico ma anche perché sono state accettate in modo esemplare dalla popolazione indigena e straniera tant'è che in tutte queste edizioni abbiamo avuto soltanto due episodi spiacevole di mani estranee, il che significa l'eccellente impatto che hanno avuto sul pubblico non solo, ma anche sugli artisti partecipanti, molti dei quali sono ritornati più di una volta ad esporre i loro lavori nell'inimitabile palcoscenito naturale di Vira Gambarogno.
Se poi si pensa che quasi 400 artisti hanno esposto a Vira ciò significa il grande gradimento di ognuno a mettere i mostra i propri lavori e fra questi i nomi più prestigiosi della scultura mondiale che ha ripagato moltissimo gli organizzatri. Non va dimenticato che alla scadenza del mio mandato la direzione è stata assunta nientemeno che da Harald Szeemann, significa che questo grande organizzatore di Mostre in tutto il mondo, ha ritenuto l'evento di Vira Gambarogno meritevole di ulteriore valorizzazione. Una grande soddisfazione per coloro i quali si sono dati da fare per molti anni. Sfortunatamente la presenza di Szeemann è durata soltanto una edizione a causa della sua prematura scomparsa ma è stata sufficiente per incoraggiare i nuovi organizzatori a continuare queste meravigliose esperienze.
E così siamo arrivati a questa edizione del 2018, dopo 50 anni di lavoro, di impegno e di entusiasmo. Sono convinto che ne è valsa la fatica e spero si continui a seguire e a continuare su questa strada così ben tracciata.
Edgardo Ratti


Trasporti
Camillo Vismara SA. Lugano-Cadro
Assicurazioni
LaMobiliare, Bellinzona
Helvetia, Lugano
Sponsor tecnici
Camillo Vismara SA, Lugano
Ticino Magazine, Lugano
Masco Consult SA, Capriasca
Fulvio Roth & Partners SA, Bellinzona
OdeonSign, Bellinzona
Matasci Fratelli SA, vini, Tenero
Prodega, alimentari, Quartino
Collaborazioni
Comune di Gambarogno
Parrocchia di Vira Gambarogno
Patriziato di Vira Gambarogno
Organizzazione Turistica Lago Maggiore e Valli
Ufficio turistico Gambarogno, Vira
Impressum
Organizzazione:
Associazione GambarognoArte, Vira
Comitato
Waldis Ratti, Vira Gambarogno
Remo Clerici, San Nazzaro
Carmen Gabbani, Ranzo
Daniele Lotti, Bellinzona
Nicola Nembrini, Vira Gambarogno
Curatori
Waldis Ratti, Vira Gambarogno
Mauro Scopazzini, Capriasca
Direzione e coordinazione
Mauro Scopazzini, Capriasca
Installazioni
Nicola Nussbaum, San Nazzaro
Fabiano Morotti, Magadino
Sponsor e contributi
Associazione GambarognoArte
Comune di Gambarogno
Organizzazione Turistica Lago Maggiore, Locarno
Cantone Ticino, DECS, Bellinzona
Pro Helvetia, Zurigo
LaMobiliare, Bellinzona
Verzasca SA, Lugano
Banca Raiffeisen, Piano di Magadino
Fondazione Cultura nel Locarnese
SES Sopracenerina, Locarno
Si ringraziano anche:
tutte le aziende, i commerci, gli enti e i privati che con i loro contributi a vario titolo e disponibilità hanno permesso la buona riuscita dell'esposizione G'18.

Un enorme grazie, inoltre a Edgardo Ratti, per il suo impegno pluriennale e la sua guida.
Edgardo ha fatto il suo ultimo intervento a favore di GambarognoArte durante l'inaugurazione della mostra di scultura G'18; si è spento poche settimane più tardi.